giovedì 26 maggio 2016

Recensione n. 8 - L'AMICO RITROVATO di Fred Uhlman


L'AMICO RITROVATO
di Fred Uhlman


TRAMA
Germania, 1933. Due sedicenni frequentano la stessa scuola esclusiva. Uno è figlio di un medico ebreo, l’altro è di ricca famiglia aristocratica. Tra loro nasce un’amicizia del cuore, un’intesa perfetta e magica. Riuscirà a non essere spezzata dalla Storia? Racconto di straordinaria finezza e suggestione, L’amico ritrovato è apparso nel 1971 negli Stati Uniti ed è poi stato pubblicato in tutto il mondo con unanime, travolgente successo di pubblico e critica. “Un’opera letteraria rara”, lo ha definito George Steiner sul “New Yorker”. “Un capolavoro”, ha scritto Arthur Koestler nell’introduzione all’edizione inglese del 1976. “Un libro che assilla la memoria... una gemma”, “Un racconto magistrale”, hanno fatto eco “The Sunday Express” e “The Financial Times” di Londra. E infine “Le Monde” di Parigi: “Uno dei testi più densi e più puri sugli anni del nazismo in Germania... Tra i romanzi più belli che si possano raccomandare ai lettori, dai dodici anni in su. Senza esitazione”.


LA MIA RECENSIONE
Lo dovevo leggere. Dopo aver sentito opinioni discordanti su questo libro, mi chiedevo se i pareri negativi dipendessero davvero dalla storia o dal fatto che le persone in questione lo avessero letto perché obbligate dall'insegnante. Ora propendo per la seconda ipotesi. Mi aspettavo tutto fuorché una storia dolce di amicizia VERA in un periodo tanto difficile. Sono pochissime pagine, e forse questo è l'unico aspetto negativo, in cui sono racchiusi tutti i valori e gli aspetti reali della vita. L'autore è riuscito a descrivere uno dei periodi peggiori della nostra storia senza scendere nei dettagli e nella violenza, facendo capire l'importanza dell'amicizia, aldilà delle origini.
Il finale mi ha lasciato senza parole. Fa capire che spesso, a 16 anni, valutiamo in modo sbagliato le reazioni e i comportamenti delle persone. Poi, da adulti le rivalutiamo ma non sempre siamo ancora in tempo per rimediare.



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