martedì 18 ottobre 2016

Recensione n. 36 - IL BUIO OLTRE LA SIEPE di Harper Lee

IL BUIO OLTRE LA SIEPE
di Harper Lee



TRAMA
In una cittadina del "profondo" Sud degli Stati Uniti l'onesto avvocato Atticus Finch è incaricato della difesa d'ufficio di un negro accusato di violenza carnale; riuscirà a dimostrare l'innocenza, ma il negro sarà ugualmente condannato a morte. La vicenda, che è solo l'episodio centrale del romanzo, è raccontata dalla piccola Scout, la figlia di Atticus, un Huckleberry in gonnella, che scandalizza le signore con un linguaggio non proprio ortodosso, testimone e protagonista di fatti che nella loro atrocità e violenza non riescono mai a essere più grandi di lei. Nel suo raccontare lieve e veloce, ironico e pietoso, rivive il mondo dell'infanzia che è un po' di tutti noi, con i suoi miti, le sue emozioni, le sue scoperte, in pagine di grande rigore stilistico e condotte con  bravura eccezionale.

LA MIA RECENSIONE
Il libro narra della famiglia Finch: la piccola Scout, il fratello Jem e il padre avvocato. All'inizio sembra di leggere tante piccole avventure senza un filo conduttore, interessanti ma che sembrano non portare da nessuna parte. Ad un certo punto, la svolta ed ecco che tutto quello che abbiamo letto all'inizio ci serve per capire la storia e i comportamenti dei protagonisti. Come non affezionarsi a loro? Il padre è un uomo tanto saggio quanto dolce con i figli e i ragazzi hanno la spensieratezza della loro età mista all'educazione trasmessa dal padre.

"Non è mai una vergogna sentirsi buttare addosso una parolaccia. Dimostra soltanto quanto sia meschina la persona che te la dice"
"Quasi tutti sono simpatici, Scout, quando finalmente si riesce a capirli"

Da loro potremmo imparare molte cose sul razzismo e la discriminazione in generale. Se ci fossero più famiglie Finch nella realtà, probabilmente il mondo sarebbe un posto migliore.



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