venerdì 24 marzo 2017

#10 - LA FIGLIA DEL MERCANTE DI SETA di Dinah Jefferies

LA FIGLIA DEL MERCANTE DI SETA
di Dinah Jefferies



TRAMA
1952, Indocina francese. Dalla morte della madre, Nicole, diciottenne franco-vietnamita, è vissuta all’ombra della bella sorella maggiore, Sylvie. Quando Sylvie prende le redini degli affari di famiglia, che ruotano intorno al commercio della seta, a Nicole non resta che accontentarsi della gestione di un vecchio negozio, nel quartiere vietnamita di Hanoi. La zona, tuttavia, pullula di militanti ribelli pronti a tutto per porre fine alla dominazione francese, persino a tradire i loro cari. In questo clima sempre più teso Nicole scopre la corruzione su cui si regge il sistema coloniale e si rende conto con sgomento che anche la sua famiglia è coinvolta… Nel frattempo, la ragazza conosce Trân, un ribelle vietnamita, e, nonostante sia innamorata di Mark, un affascinante imprenditore americano che incarna alla perfezione l’uomo dei suoi sogni, le sembra finalmente di intravedere una via di fuga da una vita che non ha scelto e da una cultura a cui non sente di appartenere. In un Paese dilaniato dai contrasti, è difficile per Nicole fare la scelta giusta, capire di chi fidarsi…
La figlia del mercante di seta è un romanzo affascinante sulla rivalità tra sorelle, sull’amore che sfida la sorte, sui segreti da tenere nascosti, a cui fa da sfondo un Vietnam incantevole nell’età del colonialismo.


LA MIA RECENSIONE
Ambientato negli anni 50, nel Vietnam francese, “La figlia del mercante di seta” narra la storia di Nicole Duval, una ragazza che sta per festeggiare il suo diciottesimo compleanno. Fin qui sembra tutto normale: una famiglia benestante che organizza una festa per lei, l’incontro con Mark, il bel ragazzo americano. Fino a che non si comincia ad approfondire la storia di questa famiglia, complicata e problematica.
Nicole, come la sorella Sylvie, è di sangue misto, nata da padre francese e madre vietnamita. Ma, mentre la sorella sembra francese a tutti gli effetti, lei ha ereditato i tratti asiatici della madre. Per questo motivo, Nicole non si sente bella e invidia la sorella, fino a che incontra Mark. Con il suo corteggiamento le fa provare emozioni nuove, facendo palpitare anche il lettore. In contrasto con questa bella sensazione c’è la famiglia che sembra volerla estromettere, trattandola come l’ultima ruota del carro perché la madre è morta dandola alla luce e sia il padre che la sorella, da allora, la ritengono responsabile. Così veniamo a sapere che suo padre, volendo passare il testimone degli affari, ha lasciato tutto il suo impero a Sylvie e solo un piccolo negozietto di seta, nel centro del quartiere vecchio, a Nicole.
In questa atmosfera di crisi familiare e primi amori, a un certo punto arriva una svolta sconvolgente che le fa crollare il mondo addosso e sembra non esserci più nessuno di cui si possa fidare. Si unisce a un ragazzo vietnamita ma anche questa avventura si rivelerà un disastro.
Assistiamo a numerosi colpi di scena durante la lettura, tanto che quando si è sicuri di aver capito tutto, ci si rende conto di non aver capito proprio niente. I personaggi riescono sempre a sorprenderti (e a volte anche a deluderti) tanto che non si capisce davvero chi sia dalla parte del “giusto” e chi no.
È un romanzo che ti prende per mano e ti accompagna fino alla fine facendoti sentire davvero tutte le emozioni provate da Nicole: amore, ansia, paura. I luoghi sono descritti in modo esemplare, tanto da riuscire a “sentirli” con i loro rumori e i loro profumi.
Alla fine, come si capisce anche dal romanzo, l’autrice racconta delle ricerche approfondite che ha svolto per la stesura. Ho trovato, però, stonato il comportamento delle ragazze. Forse mi sbaglio, ma essendo negli anni ’50 e in un paese che (almeno io l’ho sempre pensato) dovrebbe essere retrogrado, le ragazze mi sembrano un po’ troppo emancipate: si comportano come normalissime ragazze dei nostri tempi.
Curiosità: qualcuno mi deve spiegare che colore è il “biondo fragola”.



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